mercoledì 6 gennaio 2010

Attese interminabili sulla sponda del fiume senza passaggio di cadavere

Bisogna saper attendere... molto spesso però l'attesa è lacerante... fa più male e non ripaga neanche del pensiero della futura gioia possibile ed incerta. Intanto aspettiamo... poi... si vedrà. Buona lettura!
That's all FOLKS!!!

L'attesa

Oggi come non mai il mio futuro
è incerto.
O meglio, il mio cuore si volge solo
ad un singolo pensiero.
Un pensiero vivo, fatto di bellezza fisica
di straordinaria cultura ed intelligenza.

Aspettando che la sua incertezza venga spazzata via
che la luce di fronte ai suoi occhi si faccia sempre più
"Chiara".

Passano ore veramente inesistenti tra un suo messaggio
ed un altro.
Ore vacue, lente, fatte di balenanti ombre cinesi che
combattono per non puntare a lei
ma che inevitabilmente
finiscono per avere sempre il medesimo soggetto.
La stessa identica forma suadente.

Sono momenti strani, non dico nuovi ma quasi:
mi ritrovo combattuto, quasi intrappolato.
Non ho più l'iniziativa:
impotente, come un condannato su un rogo ardente
fatto di luci giallorossastre
aspetto le sue in-decisioni.
Io
attore che ormai ha recitato la sua parte
senza sapere quale sia il copione da seguire
aspetto che la storia si dipani.
Aspetto combattendo interiormente i malsani
giochi del mio cervello,
cercando di evitare pippe mentali,
farfugliamenti inutili,
disperate flagellazioni dell'anima,
costruzioni fatte d'aria
per niente costruttive.

Stranamente calmo.
Impensabilmente intenso e deciso.

Aspetto serenamente un altro segno
della sua attenzione nei miei confronti.
Piccola speranza per un "qualcosa"
che è magicamente in divenire.

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