Il dramma non è tanto della 18enne... più che altro è il mio che l'ho dovuta disegnare... dopo vari e complicati tentativi ci sono almeno in parte riuscito (spero). Diciamo che almeno qualcosa di semi-decente l'ho buttata giù. Per giunta doveva essere anche un po' francese... questa credo di non averla colta affatto... eh vabbuò... pace fratelli... pace!
e poi c'è la versione arrabbiata... per niente francese... (molto più americana e tettuta... le vecchie abitudini sono due a morire purtroppo...)
in cui dice "Francese a chi eh?" piccola deviazione sul tema :P
Buona guardata e buonagiornata a sto punto!
That's all FOLKS!!!
domenica 31 gennaio 2010
Il dramma della 18enne
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Scuola Internazionale di Comics
giovedì 28 gennaio 2010
Ci si trascina... e continua a trascinarsi
Oggi è il turno di una vecchia poesia ormai datata settembre 2003 ed ispirata ad un ricordo fisico che passava sulla portuense e si trascinava via lentamente... lentamente... Questa è la sua ballata. Buona lettura!
That's all FOLKS!!!
La ballata trascinata di un ricordo
Da solo nel suo nulla egli vaga.
Da solo: stanco e allontanato.
Il ricordo che ritorna:
forse è lui che mi cammina davanti adesso.
Si trascina lungo una strada brulla e brutta.
Strada divelta dalle indecisioni che accompagnano codesto ricordo.
Lui sfila di fronte ai miei occhi increduli e impassibili.
Mi passa affianco con un indifferenza emotiva tale
che non posso fare a meno di guardare
il sacco grosso e pesante
delle intemperie celebrali che si porta dietro.
Non agisco perché la sua flemma incanta.
Non reagisco alla sua calma con un cenno di aiuto:
resto indifferente anch'io.
Indifferenza che mi coinvolge nel suo pensiero.
Mi chiedo cosa possa avere di così pesante in testa
che lo costringe a muoversi così lentamente.
Cosa può essergli accaduto da ridurlo in uno stato
di stasi così comatosa.
Non riesco ad intuire i suoi vaneggiamenti muti.
Le sue silenziose prediche e il suo allontanarsi così sordo.
Il suo muto camminare che non emette alcun suono.
Neanche il minimo.
Lui nella nebbia che si perde.
Lui che nelle folate bianche
di una notte troppo bianca
si confonde risultando fin troppo evidente ai miei occhi.
Tocca terra con la sua barba irsuta ed incolta.
Tocco terra con i miei pensieri:
la stessa terra su cui lui struscia con le suole delle sue scarpe
consunte da un tempo veloce.
Fa attrito con un asfalto che troppe volte lo ha accolto
ma che non gli ha mai dimostrato il suo amore.
Troppo veloce è il mezzo con cui mi avvio a lasciare
codesta figura
che nel buio di una notte biancastra si perde
nelle vallate di una strada che porta al mare.
Accantonando il suo corpo in un angolo
abbandonandosi a terra su di un cartone mollo
pensa al nulla che lo circonda.
Da solo nel suo nulla vaga.
Da solo nel suo nulla più non spera.
Da solo nel suo nulla vuole essere dimenticato
come l'eco di un ricordo ormai da tempo cancellato
e che in me ora è riaffiorato, rifiorito
e allo stesso tempo di nuovo appassito
dal suo lento andare.
È un ultimo flashback su di una vita
che cammina sul ciglio di una strada gelida
fregandosene delle macchine che sfrecciandogli vicino
minacciano la vita stessa che lui ha rifiutato
o che è stato costretto a rifiutare.
Passo affaticato da bevitore incallito
e il suo pensiero felice per una buonanotte fatta di incubi
è un consiglio ad usare la testa.
Lui che da tempo vaga sempre nel suo nulla
e su strade che non rappresentano altro che un percorso
dona ad alcuni attimi del suo nulla
chiedendo in cambia un pensiero superficiale
che sgomberi la mente dal terrore della normalità.
Barba e capelli sporchi.
Vaga nel "tuo" nulla
e dal "tuo" nulla lancia un grido d'allarme
per destare la tua lentezza
e trasformarla in forza.
Lento è il suo andare
e nel suo flemmatico movimento
esce rapido dalla tua esistenza
pronto a riaffiorare
in momenti di piatta e frenetica calma
che tutto accompagna e che tutto spezza
in un clangore afono e distorto
che fa tremare una terra brulla
dove non si avvertono onde sonore alcune.
That's all FOLKS!!!
La ballata trascinata di un ricordo
Da solo nel suo nulla egli vaga.
Da solo: stanco e allontanato.
Il ricordo che ritorna:
forse è lui che mi cammina davanti adesso.
Si trascina lungo una strada brulla e brutta.
Strada divelta dalle indecisioni che accompagnano codesto ricordo.
Lui sfila di fronte ai miei occhi increduli e impassibili.
Mi passa affianco con un indifferenza emotiva tale
che non posso fare a meno di guardare
il sacco grosso e pesante
delle intemperie celebrali che si porta dietro.
Non agisco perché la sua flemma incanta.
Non reagisco alla sua calma con un cenno di aiuto:
resto indifferente anch'io.
Indifferenza che mi coinvolge nel suo pensiero.
Mi chiedo cosa possa avere di così pesante in testa
che lo costringe a muoversi così lentamente.
Cosa può essergli accaduto da ridurlo in uno stato
di stasi così comatosa.
Non riesco ad intuire i suoi vaneggiamenti muti.
Le sue silenziose prediche e il suo allontanarsi così sordo.
Il suo muto camminare che non emette alcun suono.
Neanche il minimo.
Lui nella nebbia che si perde.
Lui che nelle folate bianche
di una notte troppo bianca
si confonde risultando fin troppo evidente ai miei occhi.
Tocca terra con la sua barba irsuta ed incolta.
Tocco terra con i miei pensieri:
la stessa terra su cui lui struscia con le suole delle sue scarpe
consunte da un tempo veloce.
Fa attrito con un asfalto che troppe volte lo ha accolto
ma che non gli ha mai dimostrato il suo amore.
Troppo veloce è il mezzo con cui mi avvio a lasciare
codesta figura
che nel buio di una notte biancastra si perde
nelle vallate di una strada che porta al mare.
Accantonando il suo corpo in un angolo
abbandonandosi a terra su di un cartone mollo
pensa al nulla che lo circonda.
Da solo nel suo nulla vaga.
Da solo nel suo nulla più non spera.
Da solo nel suo nulla vuole essere dimenticato
come l'eco di un ricordo ormai da tempo cancellato
e che in me ora è riaffiorato, rifiorito
e allo stesso tempo di nuovo appassito
dal suo lento andare.
È un ultimo flashback su di una vita
che cammina sul ciglio di una strada gelida
fregandosene delle macchine che sfrecciandogli vicino
minacciano la vita stessa che lui ha rifiutato
o che è stato costretto a rifiutare.
Passo affaticato da bevitore incallito
e il suo pensiero felice per una buonanotte fatta di incubi
è un consiglio ad usare la testa.
Lui che da tempo vaga sempre nel suo nulla
e su strade che non rappresentano altro che un percorso
dona ad alcuni attimi del suo nulla
chiedendo in cambia un pensiero superficiale
che sgomberi la mente dal terrore della normalità.
Barba e capelli sporchi.
Vaga nel "tuo" nulla
e dal "tuo" nulla lancia un grido d'allarme
per destare la tua lentezza
e trasformarla in forza.
Lento è il suo andare
e nel suo flemmatico movimento
esce rapido dalla tua esistenza
pronto a riaffiorare
in momenti di piatta e frenetica calma
che tutto accompagna e che tutto spezza
in un clangore afono e distorto
che fa tremare una terra brulla
dove non si avvertono onde sonore alcune.
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Petrivelli,
Poesia
mercoledì 27 gennaio 2010
Bis... Bukoskiano
Cosa dire del titolo di questa stupenda poesia di del grande Hank? Io lo trovo semplicemente geniale! Aribuona lettura!
Il corto invece ha come soggetto la poesia "The Man with the Beautiful Eyes"... a voi il compito di capire se vi piace o meno (per me è bellissima, sia corto sia poesia). Buona visione
That's all FOLKS!!!
Che te ne fai di un titolo?
Non ce la fanno
i belli muoiono tra le fiamme:
sonniferi, veleno per i topi, corda,
qualunque cosa........
si strappano le braccia,
si buttano dalla finestra,
si cavano gli occhi dalle orbite,
respingono l'amore
respingono l'odio
respingono, respingono.
non ce la fanno
i belli non resistono,
sono le farfalle
sono le colombe
sono i passeri,
non ce la fanno.
una lunga fiammata
mentra i vecchi giocano a dama nel parco
una fiammata, una bella fiammata
mentre i vecchi giocano a dama nel parco
al sole
i belli si trovano nell'angolo di una stanza
accartocciati tra ragni e siringhe, nel silenzio,
e non sapremo mai perchè se ne sono andati,
erano tanto
belli.
non ce la fanno
i belli muoiono giovani
e lasciano i brutti alla loro brutta vita.
amabili e vivaci: vita e suicidio e morte
mentre i vecchi giocano a dama sotto il sole
nel parco.
Il corto invece ha come soggetto la poesia "The Man with the Beautiful Eyes"... a voi il compito di capire se vi piace o meno (per me è bellissima, sia corto sia poesia). Buona visione
That's all FOLKS!!!
Che te ne fai di un titolo?
Non ce la fanno
i belli muoiono tra le fiamme:
sonniferi, veleno per i topi, corda,
qualunque cosa........
si strappano le braccia,
si buttano dalla finestra,
si cavano gli occhi dalle orbite,
respingono l'amore
respingono l'odio
respingono, respingono.
non ce la fanno
i belli non resistono,
sono le farfalle
sono le colombe
sono i passeri,
non ce la fanno.
una lunga fiammata
mentra i vecchi giocano a dama nel parco
una fiammata, una bella fiammata
mentre i vecchi giocano a dama nel parco
al sole
i belli si trovano nell'angolo di una stanza
accartocciati tra ragni e siringhe, nel silenzio,
e non sapremo mai perchè se ne sono andati,
erano tanto
belli.
non ce la fanno
i belli muoiono giovani
e lasciano i brutti alla loro brutta vita.
amabili e vivaci: vita e suicidio e morte
mentre i vecchi giocano a dama sotto il sole
nel parco.
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CortoMetraggio,
Poesia
Slangevar! Salute e prosperità
Questa è dedicata alla Scozia (in Scozia mi hanno insegnato l'espressione "slangevar" che oltre ad indicare il nostro più semplice "salute" quando si brinda sta anche a significare un augurio di buona fortuna e prosperità).
Quindi in bocca al lupo a tutti quanti. Buona lettura!
That's all FOLKS!!!
Scotland united
Si, si!
La vita inizia così:
lungo immense brughiere
praterie verdi sconfinate,
sotto cieli di Scozia imbronciati
e minacciosi
ma molto poco decisi a compiere
il proprio lavoro.
Un turbinio di emozioni mi assale
e dona nuovo vigore alla mia anima
combattuta e scarsamente motivata.
La bellezza mi sconvolge.
L'oro che diventa rosso.
I pensieri lasciali a Roma dittatrice.
Prigione dei miei amori inespressi
o meglio espressi ma negati.
Qui ti porti dietro soltanto birra,
schiamazzi diurni, volteggianti fanciulle ridenti,
nuvole numerose quanto pecore,
paesaggi latori di vita riempienti cervelli desertici,
due settimane di leggerezza
di una stupenda visione onirica
di un fottuto sogno a tempo determinato.
Biglietti lasciati ad italiani posteggianti
in ristretti posti auto
macchine prese a noleggio di straforo.
The next time leave me
a fucking open air.
Smart ass!!!
Festival da strada
corredato da estintori umani via inguine
scarsi soldati ambigui sposati ad un certo Teddy
palloni umani saltellanti qua e la
lungo le vie dell'esistenza.
Fidanzati darkettoni festanti.
Famigliole nordiche sorridenti e
pienamente coinvolte.
Avvolto nella nebbia a bassa quota
mi ritrovo a contemplare
un evidente opera d'arte
alla quale l'uomo ha partecipato
soltanto come comparsa.
Tale forse è il suo merito
e tale forse è la ragione per la quale
il risultato è così fine.
Cloudy day, pioggia leggera,
tempo incerto:
metafora atmosferica
per un vita ricca di passione
ed incertezze.
Quindi in bocca al lupo a tutti quanti. Buona lettura!
That's all FOLKS!!!
Scotland united
Si, si!
La vita inizia così:
lungo immense brughiere
praterie verdi sconfinate,
sotto cieli di Scozia imbronciati
e minacciosi
ma molto poco decisi a compiere
il proprio lavoro.
Un turbinio di emozioni mi assale
e dona nuovo vigore alla mia anima
combattuta e scarsamente motivata.
La bellezza mi sconvolge.
L'oro che diventa rosso.
I pensieri lasciali a Roma dittatrice.
Prigione dei miei amori inespressi
o meglio espressi ma negati.
Qui ti porti dietro soltanto birra,
schiamazzi diurni, volteggianti fanciulle ridenti,
nuvole numerose quanto pecore,
paesaggi latori di vita riempienti cervelli desertici,
due settimane di leggerezza
di una stupenda visione onirica
di un fottuto sogno a tempo determinato.
Biglietti lasciati ad italiani posteggianti
in ristretti posti auto
macchine prese a noleggio di straforo.
The next time leave me
a fucking open air.
Smart ass!!!
Festival da strada
corredato da estintori umani via inguine
scarsi soldati ambigui sposati ad un certo Teddy
palloni umani saltellanti qua e la
lungo le vie dell'esistenza.
Fidanzati darkettoni festanti.
Famigliole nordiche sorridenti e
pienamente coinvolte.
Avvolto nella nebbia a bassa quota
mi ritrovo a contemplare
un evidente opera d'arte
alla quale l'uomo ha partecipato
soltanto come comparsa.
Tale forse è il suo merito
e tale forse è la ragione per la quale
il risultato è così fine.
Cloudy day, pioggia leggera,
tempo incerto:
metafora atmosferica
per un vita ricca di passione
ed incertezze.
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Petrivelli,
Poesia
martedì 26 gennaio 2010
Constatazioni poco amichevoli
A volte non è sufficiente compilare un modulo dopo uno scontro. A volte si va oltre il verbale. A volte invece si scrive e basta e finisce li la storia. Buona lettura! (dimenticavo... questa viene direttamente dal novembre del 2004)
That's all FOLKS!!!
Constatazioni poco amichevoli
Scrivere per essere.
Essere senza
rendersene conto.
Provare emozioni da poco
e rivendersele poi
a caro prezzo.
Sorridere falsamente ai falsi
incontri programmati
dalla vita.
Matrimoni organizzati
dall'amore "universale".
Soldi fatti
con le disgrazie
di poveri esseri vicini
alla morte.
Dorate insegne di natale:
stelle impertinenti annunciano
l'avvento di un messia
che evidentemente non
rinasce ogni anno
come pensavo una volta.
Ha smesso di tornare.
A volte, quindi
non ritornano.
Solo i bambini sono felici
ed i genitori si convinco
a loro volta
di esserlo
vedendo quei melensi visini
carichi di entusiasmo
che trasudano irritazione
se non hanno ricevuto quello
che volevano da babbo natale.
Renne fameliche
e vampiriche
succhiano sangue
ai primi venuti
come monito
per tutti coloro
che sono stati cattivi.
Poveri,
nell'aspetto grandi.
Dignitosi.
Solo drammi piccoli
ingigantiti
dalla pena e dalla pietà
dei benpensanti.
Gente bene.
Gente male.
Gente a metà.
Mezzi termini.
Stazione di notte.
Freddo a bestia.
Preghiere della buonanotte
pronunciate a mezza bocca
all'inferno.
That's all FOLKS!!!
Constatazioni poco amichevoli
Scrivere per essere.
Essere senza
rendersene conto.
Provare emozioni da poco
e rivendersele poi
a caro prezzo.
Sorridere falsamente ai falsi
incontri programmati
dalla vita.
Matrimoni organizzati
dall'amore "universale".
Soldi fatti
con le disgrazie
di poveri esseri vicini
alla morte.
Dorate insegne di natale:
stelle impertinenti annunciano
l'avvento di un messia
che evidentemente non
rinasce ogni anno
come pensavo una volta.
Ha smesso di tornare.
A volte, quindi
non ritornano.
Solo i bambini sono felici
ed i genitori si convinco
a loro volta
di esserlo
vedendo quei melensi visini
carichi di entusiasmo
che trasudano irritazione
se non hanno ricevuto quello
che volevano da babbo natale.
Renne fameliche
e vampiriche
succhiano sangue
ai primi venuti
come monito
per tutti coloro
che sono stati cattivi.
Poveri,
nell'aspetto grandi.
Dignitosi.
Solo drammi piccoli
ingigantiti
dalla pena e dalla pietà
dei benpensanti.
Gente bene.
Gente male.
Gente a metà.
Mezzi termini.
Stazione di notte.
Freddo a bestia.
Preghiere della buonanotte
pronunciate a mezza bocca
all'inferno.
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Petrivelli,
Poesia
lunedì 25 gennaio 2010
L'anatema del santone
Più che una minaccia... è quasi una promessa direi... Buona lettura!
That's all FOLKS!!!
Anatema su di voi
Esseri inconcludenti.
Avvocati di diavoli
ininfluenti.
Impiegatucci
rinchiusi negli uffici
firmanti pratiche
e condannati a
scartabellare archivi.
Potenziali figli di Sam
ascoltano voci
dall'ignoto
che non li compiacciono
affatto.
Posizionati
tra l'incudine
e il martello
di un dio
pronto a sferrare
il suo colpo.
Libri contabili
e lettere di protesta.
La Bibbia del duemila.
I diluvi universali
fatti di parole
equivoche
mischiate a sangue
putrescente
che inonda le menti
dei "normali".
Perdono il filo.
Tutti sanno
ma non capiscono.
Nuove storie
e ricostruzioni
troppo obsolete.
Architetture superate
e servizi inadeguati
per un mondo inadeguato
che dell'incompiutezza
e della lentezza mentale
fa vanto.
Sacrificatemi
e vi dirò chi sono.
Salvatemi in modo che
io
possa respingere
la vostra intenzione
di aiutarmi.
Egomaniaco
e silurante essere
che depenna le sue ansie
si nutre dei suoi dubbi
e debella tutte le epidemie
portate dall'incertezza.
That's all FOLKS!!!
Anatema su di voi
Esseri inconcludenti.
Avvocati di diavoli
ininfluenti.
Impiegatucci
rinchiusi negli uffici
firmanti pratiche
e condannati a
scartabellare archivi.
Potenziali figli di Sam
ascoltano voci
dall'ignoto
che non li compiacciono
affatto.
Posizionati
tra l'incudine
e il martello
di un dio
pronto a sferrare
il suo colpo.
Libri contabili
e lettere di protesta.
La Bibbia del duemila.
I diluvi universali
fatti di parole
equivoche
mischiate a sangue
putrescente
che inonda le menti
dei "normali".
Perdono il filo.
Tutti sanno
ma non capiscono.
Nuove storie
e ricostruzioni
troppo obsolete.
Architetture superate
e servizi inadeguati
per un mondo inadeguato
che dell'incompiutezza
e della lentezza mentale
fa vanto.
Sacrificatemi
e vi dirò chi sono.
Salvatemi in modo che
io
possa respingere
la vostra intenzione
di aiutarmi.
Egomaniaco
e silurante essere
che depenna le sue ansie
si nutre dei suoi dubbi
e debella tutte le epidemie
portate dall'incertezza.
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Petrivelli,
Poesia
domenica 24 gennaio 2010
Disegnando se stessi
Di lunedì vi tocca questa tavoletta in cui dovevamo rappresentare noi stessi in varie inquadrature... la lascio al vostro giudizio! Buona visione!
That's all FOLKS!!!
That's all FOLKS!!!
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giovedì 21 gennaio 2010
E giustizia sia fatta per tutti!
Oggi mi sento un po' vendicatore. Un venerdì battagliero ed impavido. Buona lettura!
That's all FOLKS!!!
And justice for all
That's all FOLKS!!!
And justice for all
Martelli pesanti avanzano con passo d'oca arrogante, con capre scuoiate a mo di Cristi per stendardo. Aerei con faccia da squalo mordono i cieli dei "liberi pensatori" ignari della forma aguzza delle loro fauci. Popoli come pesi sulla bilancia del potere risultano taluni preziosi come oro talaltri disprezzabili come piombo. Il rispetto della storia comprato dal denaro. Il riconoscimento della sofferenza negato da un accordo economico, da un mero compromesso politico. Solo. Ma non "solo". M'accontento di ciò che ho mandando a farsi fottere quello che ancora non possiedo. Rimuovo dal mio vocabolario l'espressione "mi sento solo" o "sono così solo" perchè è una gigantesca offesa a tutti gli amici che con me condividono parte della loro esistenza allietandomi con la loro compagnia. Mando dove il sole non batte i pensieri negativi che annichiliscono la mia anima, intorpidiscono le mie membra, distruggono i miei collegamenti neurali più sensibili. Sostituisco alle visioni devastanti di rovina di una guerra atomica del cuore il tuo giovane viso pallido leggero e distensivo. Lontano come sempre ma presente come immagine persistente nitida ed inconfondibile.
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Petrivelli,
Poesia
mercoledì 20 gennaio 2010
Ladri/E mattiniere
Ebbene si... bisogna stare attenti anche alle mattine a volte. Capita che te le tolgano da sotto la testa appena apri gli occhi. Appena esci da quel mondo dei sogni (belli o brutti che siano) e ti arriva tutta insieme la realtà a dirti ciò che sei e ciò che sei costretto ad essere. Alla tua giornata in divenire in cui sarai costretto in parte anche a recitare. Un bell'impulso ad una giornata fatta di sanguinolenti BURP epatici!!! Buona lettura!
That's all FOLKS!!!
Mi rubi la mattina che mi sveglio da solo
Al ritorno dei sensi stamattina
tu non c'eri.
Spiacevoli sensazioni mi assalgono
e tutta la mia inquietudine si sfoga
martoriandomi le carni
stupide ed inutili.
L'unico mio sollievo è un cuscino
con il quale mi avvinghio
illudendomi di trarne un qualche beneficio
affettivo.
Mentre penso a te.
Mentre la mia mente cerca di raggiungerti
in maniera spasmodica.
Il mio corpo astrale non riesce
ad uscire dal mio corpo mal funzionante.
Non riesce a raggiungerti in nessun modo:
a portarti quelle carezze fatte di mantici
candidi che donano nuove folate di
amorevole calore.
A stringerti di quegli abbracci che
alzano incredibilmente la pressione.
Sognando per volte infinite
senza mai annoiarmi
il fondo vorticoso dei tuoi occhi
nel quale potermi perdere
e sentirmi inspiegabilmente al sicuro.
That's all FOLKS!!!
Mi rubi la mattina che mi sveglio da solo
Al ritorno dei sensi stamattina
tu non c'eri.
Spiacevoli sensazioni mi assalgono
e tutta la mia inquietudine si sfoga
martoriandomi le carni
stupide ed inutili.
L'unico mio sollievo è un cuscino
con il quale mi avvinghio
illudendomi di trarne un qualche beneficio
affettivo.
Mentre penso a te.
Mentre la mia mente cerca di raggiungerti
in maniera spasmodica.
Il mio corpo astrale non riesce
ad uscire dal mio corpo mal funzionante.
Non riesce a raggiungerti in nessun modo:
a portarti quelle carezze fatte di mantici
candidi che donano nuove folate di
amorevole calore.
A stringerti di quegli abbracci che
alzano incredibilmente la pressione.
Sognando per volte infinite
senza mai annoiarmi
il fondo vorticoso dei tuoi occhi
nel quale potermi perdere
e sentirmi inspiegabilmente al sicuro.
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Petrivelli,
Poesia
martedì 19 gennaio 2010
Allucinazioni da birra tedesca
Mi direte voi... ma chi te lo fa fare di bere certe birre se poi questi sono gli effetti?
Erano bei tempi... fidatevi! In cui tornavi a casa mezzo storto, se non tutto, ed avevi la quiete della stanza che ti aspettava per scrivere. Che ti stimolava. Una stanza come tante altre... ma inevitabilmente la tua. Sicura. Dotata di quella magia che a volte soltanto la "norma" può avere. Vabbè... vi lascio alla lettura.
That's all FOLKS!!!
Delirio Franziskaner
Il mondo è pieno di stronzi.
Il problema è che bisogna sopportarli tutti,
senza mai tirare la catena.
È difficile sopportarne,
nella fattispecie,
la puzza oltre che all'orrenda
forma cilindrica
della quale si vestono.
Sono anfibi:
hanno un abito per ogni
situazione
e modi di comportarsi
protocolli standard predefiniti
da applicare alle situazioni.
Agiscono per schemi
ma sono lontani dall'essere
abili strateghi manovranti
karma positivi.
Sono al massimo pedoni,
posti in luoghi reconditi della
scacchiera,
completamente privi
di alcuna dote offensiva e combattiva.
Sono approfittatori.
"Opportunisti" si dice oggi.
Bella la tendenza
all'estendere allo schifo
parole che lo facciano sembrare virtù.
Quello spaccia:
no, tira a campare.
Quella persona è estroversa:
scopa col suo capo ufficio.
È la poesia che ne paga le conseguenze:
perde di spiritualità
poichè le persone che la portano
avanti, come vessillo dorato ed indistruttibile
del bello e del "sentirsi vivi"
abitano nello stesso mondo dei pessimi
troppo "quieti" che fanno della loro routine
un metodo di vita.
Piano piano la fonte di ogni vita spirituale,
di ogni afflato ispiratore,
di ogni amore fiorito,
si spegne al soffiare forte ed arrogante
dei superbi mangiatori di sterco
celebrale.
Sfregiatori da cucina.
Soppressate di farina di tapioca.
Ottimo argomento
è l'argomentare scemo
di un essere purulento
che ha bevuto lentamente
birre bavaresi.
Ottimo direi il pubblicare a spese tue
quando alla fine le poesie sono mie.
Chiedo solo un nuovo traguardo da raggiungere
ed un a nuova povertà dignitosa
che mi porti distante dal mondo
dei lussuriosi idolatri
che amano il cartaceo demone
riportante l'effige di qualche
amabile monumento
o di qualche eccentrico inventore
di progresso.
Erano bei tempi... fidatevi! In cui tornavi a casa mezzo storto, se non tutto, ed avevi la quiete della stanza che ti aspettava per scrivere. Che ti stimolava. Una stanza come tante altre... ma inevitabilmente la tua. Sicura. Dotata di quella magia che a volte soltanto la "norma" può avere. Vabbè... vi lascio alla lettura.
That's all FOLKS!!!
Delirio Franziskaner
Il mondo è pieno di stronzi.
Il problema è che bisogna sopportarli tutti,
senza mai tirare la catena.
È difficile sopportarne,
nella fattispecie,
la puzza oltre che all'orrenda
forma cilindrica
della quale si vestono.
Sono anfibi:
hanno un abito per ogni
situazione
e modi di comportarsi
protocolli standard predefiniti
da applicare alle situazioni.
Agiscono per schemi
ma sono lontani dall'essere
abili strateghi manovranti
karma positivi.
Sono al massimo pedoni,
posti in luoghi reconditi della
scacchiera,
completamente privi
di alcuna dote offensiva e combattiva.
Sono approfittatori.
"Opportunisti" si dice oggi.
Bella la tendenza
all'estendere allo schifo
parole che lo facciano sembrare virtù.
Quello spaccia:
no, tira a campare.
Quella persona è estroversa:
scopa col suo capo ufficio.
È la poesia che ne paga le conseguenze:
perde di spiritualità
poichè le persone che la portano
avanti, come vessillo dorato ed indistruttibile
del bello e del "sentirsi vivi"
abitano nello stesso mondo dei pessimi
troppo "quieti" che fanno della loro routine
un metodo di vita.
Piano piano la fonte di ogni vita spirituale,
di ogni afflato ispiratore,
di ogni amore fiorito,
si spegne al soffiare forte ed arrogante
dei superbi mangiatori di sterco
celebrale.
Sfregiatori da cucina.
Soppressate di farina di tapioca.
Ottimo argomento
è l'argomentare scemo
di un essere purulento
che ha bevuto lentamente
birre bavaresi.
Ottimo direi il pubblicare a spese tue
quando alla fine le poesie sono mie.
Chiedo solo un nuovo traguardo da raggiungere
ed un a nuova povertà dignitosa
che mi porti distante dal mondo
dei lussuriosi idolatri
che amano il cartaceo demone
riportante l'effige di qualche
amabile monumento
o di qualche eccentrico inventore
di progresso.
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lunedì 18 gennaio 2010
Benvenuti al mondo
Oggi la lettura è breve e concisa... buona lettura a tutti!
That's all FOLKS!!!
Neonati
Aggrappati all'ormai
smunto
seno della speranza
dividiamo i suoi ultimi, miseri,
frutti biancastri:
puri estratti di forza
trasposta in gemiti
stimolanti, amore, fiducia
ed una velleitaria pace
dalla breve esistenza.
That's all FOLKS!!!
Neonati
Aggrappati all'ormai
smunto
seno della speranza
dividiamo i suoi ultimi, miseri,
frutti biancastri:
puri estratti di forza
trasposta in gemiti
stimolanti, amore, fiducia
ed una velleitaria pace
dalla breve esistenza.
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domenica 17 gennaio 2010
Police and thieves
Più che altro dovrebbe chiamarsi "Poliziotto e Boss" però volevo rendere omaggio ai mitici clash... e quindi meglio chiamarlo così :P
Oggi è la volta di una tavola nella quale si incontrano lo stereotipo del boss mafioso italiano con quello del poliziotto americano... tutto con contorno di guardia del corpo mafiosissima. Buona visione!
That's all FOLKS!!!
Oggi è la volta di una tavola nella quale si incontrano lo stereotipo del boss mafioso italiano con quello del poliziotto americano... tutto con contorno di guardia del corpo mafiosissima. Buona visione!
That's all FOLKS!!!
Tavola numero 1 - Bob and John
Studio dei personaggi
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giovedì 14 gennaio 2010
Il frutto delle feste... non godute :) parte V
Per la vostra gioia siamo arrivati al capitolo finale del frutto delle feste di natale... ce l'avete fatta ed avete sopportato una settimana di post su questa cosa! Siete veramente tosti :)
Ecco le tavole finali a fumetti! Buona guardata!
That's all FOLKS!!!
Ecco le tavole finali a fumetti! Buona guardata!
That's all FOLKS!!!
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mercoledì 13 gennaio 2010
Il frutto delle feste... non godute :) parte IV
Ancora sto benedetto frutto delle feste... ancora un giorno ed è finita... resistete eheh.
Oggi è il turno delle tavole complete dei personaggi e della tavola degli accessori (varie ed eventuali). Buona visione!
That's all FOLKS!!!
Oggi è il turno delle tavole complete dei personaggi e della tavola degli accessori (varie ed eventuali). Buona visione!
That's all FOLKS!!!
Accessori - Varie ed eventuali
La vampira
Il cacciatore
Il licantropo
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Una pausa "poetica"
Un bel monologo sullo "stile" dal film "Storie d'ordinaria follia" di Marco Ferreri, ispirato alla grandissima raccolta di racconti dell'ancor più grande Charles Bukowski!
That's all FOLKS!!!
[Lasciamo perdere la merda e parliamo della cosiddetta "Arte"
Stile...
Lo stile è una risposta a tutto
Un modo nuovo di affrontare la noia e le cose pericolose
Fare una cosa noiosa con stile è meglio che fare una cosa pericolosa senza stile
Fare una cosa pericolosa con stile è quello che io chiamo arte
La corrida può essere un'arte
Boxare può essere un'arte
Scopare può essere un'arte
Aprire una scatola di sardine può essere un'arte
Non molti hanno stile
Non molti possono mantenere uno stile
Avrò visto cani che hanno più stile degli uomini
Anche se non molti cani hanno stile
I gatti ne hanno in abbondanza
Quando Hemingway si spiaccicò il cervello con una cannonata... quello è stile
Certi tipi ti insegnano lo stile
Giovanna D'Arco aveva stile,
Giovanni Battista, Gesù, Socrate, Cesare, Carcia Lorca
In prigione ho incontrato uomini con stile
Ho conosciuto più uomini con stile in prigione che fuori di prigione
Lo stile è una differenza
Una maniera di fare
Un modo di essere fatti
Sei aironi che stanno immobili in uno specchio d'acqua
Oppure tu che esci nudo dalla vasca da bagno senza vedermi]
That's all FOLKS!!!
[Lasciamo perdere la merda e parliamo della cosiddetta "Arte"
Stile...
Lo stile è una risposta a tutto
Un modo nuovo di affrontare la noia e le cose pericolose
Fare una cosa noiosa con stile è meglio che fare una cosa pericolosa senza stile
Fare una cosa pericolosa con stile è quello che io chiamo arte
La corrida può essere un'arte
Boxare può essere un'arte
Scopare può essere un'arte
Aprire una scatola di sardine può essere un'arte
Non molti hanno stile
Non molti possono mantenere uno stile
Avrò visto cani che hanno più stile degli uomini
Anche se non molti cani hanno stile
I gatti ne hanno in abbondanza
Quando Hemingway si spiaccicò il cervello con una cannonata... quello è stile
Certi tipi ti insegnano lo stile
Giovanna D'Arco aveva stile,
Giovanni Battista, Gesù, Socrate, Cesare, Carcia Lorca
In prigione ho incontrato uomini con stile
Ho conosciuto più uomini con stile in prigione che fuori di prigione
Lo stile è una differenza
Una maniera di fare
Un modo di essere fatti
Sei aironi che stanno immobili in uno specchio d'acqua
Oppure tu che esci nudo dalla vasca da bagno senza vedermi]
martedì 12 gennaio 2010
Il frutto delle feste... non godute :) parte III
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lunedì 11 gennaio 2010
Il frutto delle feste... non godute :) parte II
Ed oggi invece propongo gli schizzi del cacciatore di licantropi. Buona visione!
That's all FOLKS!!!
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domenica 10 gennaio 2010
Il frutto delle feste... non godute :)
Ebbene si! Durante le vacanze di natale mi sono adoperato nella realizzazione dei "compitini" che il Giamps ci ha dato da fare per le vacanze... Chiamali compitini! Per questa settimana vi toccherà vedervi tutti gli sketch ed i disegni! Uomini/Donne avvisati/E mezzi/E salvati/E :)
La realizzazione finale consisteva nel disegnare due tavole complete a fumetti con tre personaggi chiave. Una vampira, un cacciatore ed un licantropo. Questi sono i primi sketch che ho fatto per il personaggio della vampira.
p.s.: ovviamente i tre personaggi sono tre persone vere che frequentano il corso di fumetti insieme a me... di cui uno sono io eheh
That's all FOLKS!!!
La realizzazione finale consisteva nel disegnare due tavole complete a fumetti con tre personaggi chiave. Una vampira, un cacciatore ed un licantropo. Questi sono i primi sketch che ho fatto per il personaggio della vampira.
p.s.: ovviamente i tre personaggi sono tre persone vere che frequentano il corso di fumetti insieme a me... di cui uno sono io eheh
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giovedì 7 gennaio 2010
È... così! Purtroppo è così!
Così è... se vi pare ha detto qualcuno... ed io sono abbastanza d'accordo alla fin fine. Altri pensieri, vecchi, riproposti in un giorno di pioggia :) Buona lettura!
That's all FOLKS!!!
È
La delusione è passeggera.
La tristezza è dei deboli.
Il dolore è curativo.
La stupidità è degli accorti.
La banalità è dei falsi geni.
La normalità è degli artisti.
La depressione è delle bestie.
La cocciutaggine è di chi rispetta
se stesso e le proprie idee.
La morte è di chi la porta nel cuore.
La vita, quella vera, è di chi vive affianco
alla morte senza portarla in grembo.
È di chi riesce ad essere incosciente,
impaziente, di chi vuole tutto subito.
Di chi non sa aspettare il lento divenire degli eventi.
Di chi ha sogni da realizzare adesso.
Quando è giovane e bello
e non vuole aspettare di essere stolto
e vecchio.
Sinonimo di stupido.
Probabilmente siamo tutti un po' così.
Chi scrive, chi legge, chi guarda i reality
e chi li realizza.
Siamo tutti un po' troppo ingenuamente umani.
Ci piace la violenza, lo spreco, la devastazione.
Per fortuna ci piace anche l'amore, l'arte.
Le invenzioni positive denotano sempre
la nobiltà dell'animo umano.
In attesa di una salvezza che non arriva.
La purezza è dei demoni intonacati color porpora.
La demotivazione è di chi ha qualcosa ancora da dire
a questo mondo futurista.
A questo mondo mosso di fronte ad una macchina
con l'obiettivo rimasto aperto per troppo tempo.
L'odio è per i dementi precoci.
L'ira è per gli impazienti.
La pazienza è dei sadici.
La goccia che perfora il mio cranio
è dolce tortura lenitiva
portatrice di saggezza.
That's all FOLKS!!!
È
La delusione è passeggera.
La tristezza è dei deboli.
Il dolore è curativo.
La stupidità è degli accorti.
La banalità è dei falsi geni.
La normalità è degli artisti.
La depressione è delle bestie.
La cocciutaggine è di chi rispetta
se stesso e le proprie idee.
La morte è di chi la porta nel cuore.
La vita, quella vera, è di chi vive affianco
alla morte senza portarla in grembo.
È di chi riesce ad essere incosciente,
impaziente, di chi vuole tutto subito.
Di chi non sa aspettare il lento divenire degli eventi.
Di chi ha sogni da realizzare adesso.
Quando è giovane e bello
e non vuole aspettare di essere stolto
e vecchio.
Sinonimo di stupido.
Probabilmente siamo tutti un po' così.
Chi scrive, chi legge, chi guarda i reality
e chi li realizza.
Siamo tutti un po' troppo ingenuamente umani.
Ci piace la violenza, lo spreco, la devastazione.
Per fortuna ci piace anche l'amore, l'arte.
Le invenzioni positive denotano sempre
la nobiltà dell'animo umano.
In attesa di una salvezza che non arriva.
La purezza è dei demoni intonacati color porpora.
La demotivazione è di chi ha qualcosa ancora da dire
a questo mondo futurista.
A questo mondo mosso di fronte ad una macchina
con l'obiettivo rimasto aperto per troppo tempo.
L'odio è per i dementi precoci.
L'ira è per gli impazienti.
La pazienza è dei sadici.
La goccia che perfora il mio cranio
è dolce tortura lenitiva
portatrice di saggezza.
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Poesia
mercoledì 6 gennaio 2010
Attese interminabili sulla sponda del fiume senza passaggio di cadavere
Bisogna saper attendere... molto spesso però l'attesa è lacerante... fa più male e non ripaga neanche del pensiero della futura gioia possibile ed incerta. Intanto aspettiamo... poi... si vedrà. Buona lettura!
That's all FOLKS!!!
L'attesa
Oggi come non mai il mio futuro
è incerto.
O meglio, il mio cuore si volge solo
ad un singolo pensiero.
Un pensiero vivo, fatto di bellezza fisica
di straordinaria cultura ed intelligenza.
Aspettando che la sua incertezza venga spazzata via
che la luce di fronte ai suoi occhi si faccia sempre più
"Chiara".
Passano ore veramente inesistenti tra un suo messaggio
ed un altro.
Ore vacue, lente, fatte di balenanti ombre cinesi che
combattono per non puntare a lei
ma che inevitabilmente
finiscono per avere sempre il medesimo soggetto.
La stessa identica forma suadente.
Sono momenti strani, non dico nuovi ma quasi:
mi ritrovo combattuto, quasi intrappolato.
Non ho più l'iniziativa:
impotente, come un condannato su un rogo ardente
fatto di luci giallorossastre
aspetto le sue in-decisioni.
Io
attore che ormai ha recitato la sua parte
senza sapere quale sia il copione da seguire
aspetto che la storia si dipani.
Aspetto combattendo interiormente i malsani
giochi del mio cervello,
cercando di evitare pippe mentali,
farfugliamenti inutili,
disperate flagellazioni dell'anima,
costruzioni fatte d'aria
per niente costruttive.
Stranamente calmo.
Impensabilmente intenso e deciso.
Aspetto serenamente un altro segno
della sua attenzione nei miei confronti.
Piccola speranza per un "qualcosa"
che è magicamente in divenire.
That's all FOLKS!!!
L'attesa
Oggi come non mai il mio futuro
è incerto.
O meglio, il mio cuore si volge solo
ad un singolo pensiero.
Un pensiero vivo, fatto di bellezza fisica
di straordinaria cultura ed intelligenza.
Aspettando che la sua incertezza venga spazzata via
che la luce di fronte ai suoi occhi si faccia sempre più
"Chiara".
Passano ore veramente inesistenti tra un suo messaggio
ed un altro.
Ore vacue, lente, fatte di balenanti ombre cinesi che
combattono per non puntare a lei
ma che inevitabilmente
finiscono per avere sempre il medesimo soggetto.
La stessa identica forma suadente.
Sono momenti strani, non dico nuovi ma quasi:
mi ritrovo combattuto, quasi intrappolato.
Non ho più l'iniziativa:
impotente, come un condannato su un rogo ardente
fatto di luci giallorossastre
aspetto le sue in-decisioni.
Io
attore che ormai ha recitato la sua parte
senza sapere quale sia il copione da seguire
aspetto che la storia si dipani.
Aspetto combattendo interiormente i malsani
giochi del mio cervello,
cercando di evitare pippe mentali,
farfugliamenti inutili,
disperate flagellazioni dell'anima,
costruzioni fatte d'aria
per niente costruttive.
Stranamente calmo.
Impensabilmente intenso e deciso.
Aspetto serenamente un altro segno
della sua attenzione nei miei confronti.
Piccola speranza per un "qualcosa"
che è magicamente in divenire.
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Poesia
Epifania... che tutte le feste si porta via
L'ultimo scorcio di vacanze natalizie e dopo il nulla... solo il lavoro. Consoliamoci con un disegnaccio fatto sulla mia persona per lo studio da lupomannaro per il "mitico" nonché "benemerito" Giamps della scuola internazionale dei comics. Buona guardata :P
That's all FOLKS!!!
That's all FOLKS!!!
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Illustrazione
lunedì 4 gennaio 2010
L'accantonamento sbadato e sbandante
Accumulo di ricordi riposti in ripostigli assai spogli. Ricordiamoci di ricordare. Buona lettura.
That's all FOLKS!!!
Ripostigli
Cantine di ricordi
messi sotto chiave:
soave è il clangore
altisonante che pervade le aule
"vuote" del cuore.
Mi chiedi risposte
per domande che non mi sono mai posto:
quieto cerco di restare
di fronte alla
tua insistente opera di persuasione
mirata ad estorcermi
informazioni
ottenute "con il sangue".
Chiedile alla gatta morta
appesa al gancio.
Chiedile a quella bocca
aperta sul mio collo:
nauseabonda, puzzolente,
quasi nociva per l'olfatto,
ma parlante, urlante,
vocifera verità inumane
in dialetti incomprensibili.
È l'unica risposta al "tuo"
tentativo di chiusura
della bocca principale.
Elaborare, adattarsi.
Spingersi oltre limiti
incomprensibili.
Scrivere oltre i margini
dell'esistenza,
rime al curaro
che nessuno mai leggerà,
sui bordi confusi e cupi
di un giornale comunista
passato di moda,
andato in rassegna a revisionisti
storici destrorsi.
Discorsi, rimandi,
link verso pagine interattive prive
di contenuti significativi.
Dati che non hanno codifica
restano informazioni criptiche
negli archivi affollati del mio
cuore urlante.
That's all FOLKS!!!
Ripostigli
Cantine di ricordi
messi sotto chiave:
soave è il clangore
altisonante che pervade le aule
"vuote" del cuore.
Mi chiedi risposte
per domande che non mi sono mai posto:
quieto cerco di restare
di fronte alla
tua insistente opera di persuasione
mirata ad estorcermi
informazioni
ottenute "con il sangue".
Chiedile alla gatta morta
appesa al gancio.
Chiedile a quella bocca
aperta sul mio collo:
nauseabonda, puzzolente,
quasi nociva per l'olfatto,
ma parlante, urlante,
vocifera verità inumane
in dialetti incomprensibili.
È l'unica risposta al "tuo"
tentativo di chiusura
della bocca principale.
Elaborare, adattarsi.
Spingersi oltre limiti
incomprensibili.
Scrivere oltre i margini
dell'esistenza,
rime al curaro
che nessuno mai leggerà,
sui bordi confusi e cupi
di un giornale comunista
passato di moda,
andato in rassegna a revisionisti
storici destrorsi.
Discorsi, rimandi,
link verso pagine interattive prive
di contenuti significativi.
Dati che non hanno codifica
restano informazioni criptiche
negli archivi affollati del mio
cuore urlante.
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Poesia
A
Oggi il titolo è breve ma la cosa è assai lunga... armatevi di 5 minuti di pazienza e leggete :)
That's all FOLKS!!!
A
A come A.A.A. cercasi cazzate
da scrivere sui fogli bianchi di giornali
riportanti notizie inutili e mal scritte
Come A.A.V.V. Autori vari in cerca di un romanzo
che non vuole essere scritto e che sfugge
dal controllo di mani prive
di elementi drammaturgici validi
Come A tripla, lista di Accessibilità per un sito
finalmente aperto "A-TUTTI" senza dimenticanze di sorta
senza quell'incuranza tipica dedicata
A-tutti-quelli-che-hanno-poca-voce-per-urlare
A come Ammazzate aho! E che t'ho fatto de male!
A come "Amore! Amore! Amore!"
Quei miseri "Ti Amo" detti tanto per dirli
vuoti, senza l'enfasi necessaria
senza quell'Accuratezza che meriterebbero
senza provarli neanche lontanamente
vissuti in terza ma pure in quarta persona
A come Assenzio distorcente realtà consunte
prossime al deperimento fisico
A come Affascinante donna dotata di chioma
Avvolgente, donatrice di Abbracci rinvigorenti
di Assiomi inconfutabili e sorprendenti
A come Asettico Ambiente nel quale dimorare per eoni
nel quale lasciarsi Andare alle più selvatiche pulsioni
come Ansioso desiderio di un Ansa cristallina
e solitaria in cui sostare
come Agenzia Ansa comunicante notizie
castastroficamente positive e patinate
inoculate metodicamente più volte al dì
come Assuefazione all'orrore sputato
da tubo catodico farcito di mucillagine De Filippica
ostruente le Aperte vie di comunicazione possibili
A come Ampiezza di vedute, come Ancora gettata A-caso
nell'immenso ed Ancora inesplorato
mare dell'indefinibile!
come Anchorman urlatore, simile a televenditore
spacciante quadri di improbabili Artisti contemporanei
come Azrael Angelo bibblico della morte
sterminatore imparziale di uomini
come Albero della conoscenza del bene e del male
portatore di saggezza-verità e suscitante invidia
da parte di chi ne proibiva Altamente il consumo
A come Ansimante sfregare pelvico gemente
come Asfittico Apparato fumante
ricco di Anidride carbonica
fossilizzante idee dall'Alto potenziale depuratorio
come Aspersori dispensanti somme benedizioni al napalm
come Altoforno in cui fondere carcasse di esseri viventi
ormai passati di moda e poco conformi alle esigenze
[della produzione
A come Asintoti tendenti all'infinito
raffiguranti l'eterna insoddisfazione umana
nel non sentirsi mai realizzati
come America illusoria meta Armonica di note multietniche
come Addis Abeba di Anime fiere vocianti lingua Amorica
come Appesti la peste o Attesti che tasti
come Anfora contenente nuovi vangeli apocrifi
confermanti dubbi più che leciti portati a galla nei secoli
come Amichevole mano stretta in segno di pace
come Apartheid della nostra mente sognatrice
dalla rete neurale globale calcolatrice
come Augh! di rossa pelle fiera
come Allah Akbar Dio è il più grande
urlato parossisticamente prima della deflagrazione!
A come Assenza di moneta eterea con la quale
poter finalmente realizzare i nostri sogni...
Come Ambiziosa pretesa di realizzare qualcosa per noi stessi
senza chiedere l'Aiuto di nessuno
senza far sì che l'Amore nostro per gli Altri
ci riduca in cenere fumante
e ci costringa sempre a divenire
Araba fenice risorgente
ogni qualvolta che l'Arma del rifiuto
colpisce Avvelenata la nostra Anima immortale.
That's all FOLKS!!!
A
A come A.A.A. cercasi cazzate
da scrivere sui fogli bianchi di giornali
riportanti notizie inutili e mal scritte
Come A.A.V.V. Autori vari in cerca di un romanzo
che non vuole essere scritto e che sfugge
dal controllo di mani prive
di elementi drammaturgici validi
Come A tripla, lista di Accessibilità per un sito
finalmente aperto "A-TUTTI" senza dimenticanze di sorta
senza quell'incuranza tipica dedicata
A-tutti-quelli-che-hanno-poca-voce-per-urlare
A come Ammazzate aho! E che t'ho fatto de male!
A come "Amore! Amore! Amore!"
Quei miseri "Ti Amo" detti tanto per dirli
vuoti, senza l'enfasi necessaria
senza quell'Accuratezza che meriterebbero
senza provarli neanche lontanamente
vissuti in terza ma pure in quarta persona
A come Assenzio distorcente realtà consunte
prossime al deperimento fisico
A come Affascinante donna dotata di chioma
Avvolgente, donatrice di Abbracci rinvigorenti
di Assiomi inconfutabili e sorprendenti
A come Asettico Ambiente nel quale dimorare per eoni
nel quale lasciarsi Andare alle più selvatiche pulsioni
come Ansioso desiderio di un Ansa cristallina
e solitaria in cui sostare
come Agenzia Ansa comunicante notizie
castastroficamente positive e patinate
inoculate metodicamente più volte al dì
come Assuefazione all'orrore sputato
da tubo catodico farcito di mucillagine De Filippica
ostruente le Aperte vie di comunicazione possibili
A come Ampiezza di vedute, come Ancora gettata A-caso
nell'immenso ed Ancora inesplorato
mare dell'indefinibile!
come Anchorman urlatore, simile a televenditore
spacciante quadri di improbabili Artisti contemporanei
come Azrael Angelo bibblico della morte
sterminatore imparziale di uomini
come Albero della conoscenza del bene e del male
portatore di saggezza-verità e suscitante invidia
da parte di chi ne proibiva Altamente il consumo
A come Ansimante sfregare pelvico gemente
come Asfittico Apparato fumante
ricco di Anidride carbonica
fossilizzante idee dall'Alto potenziale depuratorio
come Aspersori dispensanti somme benedizioni al napalm
come Altoforno in cui fondere carcasse di esseri viventi
ormai passati di moda e poco conformi alle esigenze
[della produzione
A come Asintoti tendenti all'infinito
raffiguranti l'eterna insoddisfazione umana
nel non sentirsi mai realizzati
come America illusoria meta Armonica di note multietniche
come Addis Abeba di Anime fiere vocianti lingua Amorica
come Appesti la peste o Attesti che tasti
come Anfora contenente nuovi vangeli apocrifi
confermanti dubbi più che leciti portati a galla nei secoli
come Amichevole mano stretta in segno di pace
come Apartheid della nostra mente sognatrice
dalla rete neurale globale calcolatrice
come Augh! di rossa pelle fiera
come Allah Akbar Dio è il più grande
urlato parossisticamente prima della deflagrazione!
A come Assenza di moneta eterea con la quale
poter finalmente realizzare i nostri sogni...
Come Ambiziosa pretesa di realizzare qualcosa per noi stessi
senza chiedere l'Aiuto di nessuno
senza far sì che l'Amore nostro per gli Altri
ci riduca in cenere fumante
e ci costringa sempre a divenire
Araba fenice risorgente
ogni qualvolta che l'Arma del rifiuto
colpisce Avvelenata la nostra Anima immortale.
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