Ovviamente, per tutti gli estremi accusatori dell'ovvio, TERMOSIPHON è un termine di italianese (italiano/inglese) coniato per l'occasione.
In questi giorni in cui il freddo ha fatto capolino anche a Roma (noi romani siamo sensibili al freddo... non siamo molto abituati... passatemela) ci sarebbe bisogno di un bel termosifone portatile ovunque e dovunque noi ci si muova... anche sul motorino! Quando lo prendi la mattina alle 6:15 ed è tutto bello ghiacciato intorno a te una bella stufetta sulla pedana del motorello, ergo tra le gambe intirizzite dal freddo non farebbe poi tanto male eheh! Vabbè vi lascio alla solita lettura di un piccolo delirio poetico!
That's all FOLKS!!!
Calorifero
Lapilli di lava
schizzati fuori
da occhi incandescenti
e scrutanti il rosso vivo
e distrugitore del fuoco.
Lente colate cadono già
dai versanti di
un monte infernale
e fragorosamente
fagocitano
tutto ciò che incontrano
sulla propria strada.
Fumo e detriti in quantità
minacciano dal cielo
un'umanità timorosa
che non sa sotto quale tetto
ripararsi.
Le lettere incise col fuoco
sopra pietre laviche
nerastre e bitorzolute
vengono lette all'inferno
o in un altro posto
particolarmente caldo.
Il freddo è sconosciuto
a cuori caldi come
fucine naniche
sfornanti armi fatate in quantità.
Sappiamo noi il motivo di tanto
"calore".
Vogliamo renderci vivi
in un mondo in cui
l'apatia e gli apatici
la fanno da padroni.
Dove tutti desiderano
le stesse cose.
Sfolgorante è la stella
rossa della nostra anima
simile a Sirio
presagio di morte violenta
e sanguinante.
Scende dal mio corpo
il liquido vitale
di colore rosso per tutti.
Lento anch'esso scorre
simile a magma
liquido che imperversa in lande
desolate e spaccate
dove nulla cresce
tranne la passione degli uomini.
mercoledì 2 dicembre 2009
I want a fucking TERMOSIPHON!!!
Etichette:
Petrivelli,
Poesia
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