giovedì 29 luglio 2010

Boh... proprio non saprei

Prosegue l'immensa sequela di poesie dal titolo improbabile! Direttamente dal 2005 vi dono il Boh universale che racchiude nella sua brevità l'essenza alta ed irraggiungibile della mia poetica ricercata, classica ed insieme d'avanguardia... quando un poeta si piglia per il culo da solo è il momento in cui si sente meglio forse... si riconosce da solo le cose che gli altri magari non gli riconoscono... e vabbè... è quasi agosto anche per me! Vi lascio con il mio barbarico Boh a mo' di Yap dell'Attimo fuggente con Robin Williamos! Buona lettura!
That's all FOLKS!!!

Boh

Orfanotrofi della mente.
Sodalizi tra gente
solidale
composta da solidi cubici,
prismatici
ed altre futilità
tridimensionali
di forma regolare.
Sostanziale differenza
tra un dire
che è tutto dire
ed un fare
che è sempre più
spesso un fare bene
più che un fare e basta.
Sostanzialmente distante
dalla sostanza delle cose
sostanziose,
nutrienti,
altamente calorose.
Proteine, acidi inorganici:
mare forza nove.
Neve cosparsa da sangue infetto.
Aghi in quantità industriale.
È un saxofono olografico
suonato male,
producente tonalità al neon,
aspre, addirittura acide.
Un inverno di vorticose
variazioni tonali
disturba l'udito,
ottenebra la vista.
Solo macchiette nere
negli occhi di vacche purpuree:
ecco come sono ridotti
i nostri sogni arditi.
Condottieri senza seguito
seguiti da stanchi regni
in cui il re
ha abdicato al trono.
Fine, inizio, infinito.

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