Oggi invece è il turno dell'ispirazione. È l'ultimo giorno di lavoro prima delle ferie. Buona lettura!
That's all FOLKS!!!
L'ispirazione è un atto di violenza
Aspettare l'ispirazione non serve
o per lo meno non basta.
Tocca sforzarsi.
Tocca ricercarla in maniera estenuante a volte.
L'ispirazione può derivare
dai baci inaspettati di una notte
che non hanno continuazione nel tempo.
L'ispirazione è il buttarsi nell'azione.
Destarsi dal torpore.
Fare.
La stasi scardinata dalla dirompente
azione perforatrice dell'acqua della voglia
che spalla l'opprimente diga della svogliatezza.
L'ispirazione non viene dal lavoro routinario.
Non viene dallo stipendio assicurato.
Ricco o modesto che esso sia.
L'ispirazione è un lampo.
È come una donna che si concede
inaspettatamente.
È l'occasione che ci viene donata
dalla genialità.
Quell'attimo incredibile in cui quell'abbaglio
illuminante potrebbe incidersi indelebilmente
sui fogli stupidi e stupiti della storia delle nostre
esistenze!
Tocca uscire, vedere amici,
collezionare anche qualche due di picche aiuta.
L'ispirazione è quell'atto criminale
di cui molti vorrebbero che ne facessimo a meno.
È il benessere diffuso
rilasciato in noi stessi
come flebo vitale
necessaria al rinvigorimento
della nostra animata
ciclicamente disidratata
che si riflette in maniera
epidemica
sugli altri
donandogli la parte migliore
di tutto quello che possiamo
offrirgli.
È quell'atto violento che ci strappa da noi stessi
e che ci rivela nudi al mondo.
Che ci obbliga ad essere
invece di continuare soltanto ad immaginare.
Si alimenta di quello che noi
gli forniamo quotidianamente:
la presenza degli altri,
la gioia, la disperazione, l'amore.
È l'atto di clemenza supremo
donatoci dal tribunale del nostro io
che spazza via tutte le auto-imposizioni
che per anni hanno castrato
il nostro quotidiano
vivere!
martedì 7 agosto 2012
E voi... vi sentite ispirati?
Etichette:
Petrivelli,
Poesia
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